GIORNATA DELLA MEMORIA: I NOSTRI ALLIEVI ALL’EVENTO ONLINE DELLA REGIONE
Da ottobre 2021 a gennaio 2022 i docenti del nostro Istituto Addeo, Capozzolo, Pardini, Pietrarelli, Mezzadri e Iadarola hanno preso parte al corso di formazione “DISCRIMINARE, IMPRIGIONARE, ANNIENTARE: L’Italia fascista nell’Europa del TerzoReich”, organizzato dalla Regione Toscana.
L’interessantissimo corso online, realizzato dalla Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato, grazie al contributo della Regione Toscana e con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, si è articolato in svariate lezioni e in momenti di dialogo con numerosi esperti: scrittori, storici, docenti universitari ed esperti.
Il 27 gennaio 2022, Giorno della Memoria, numerose classi del nostro Istituto hanno preso parte all’evento online organizzato dalla Regione Toscana che ha concluso il corso di formazione. Il prof. Iadarola, che nel 2021 ha discusso una tesi su una donna polacca che ha salvato 2000 bambini dal Ghetto di Varsavia, ha introdotto brevemente nelle classi la tematica del Giorno della Memoria. Le classi coinvolte nel progetto sono state la 4AMP, la 5AMP, la 1AL, 1ABSC, la 2BL, la 2AL, la 3ABL, la 2BSC, la 3BSC, la 5ACP, la 4BSS, la 5ASS, la 3BOB, la 4ASC e la 5ASC.
L’evento online ha visto la partecipazione di centinaia di scuole toscane, fra cui la nostra, proponendo il racconto delle storie di testimoni discriminati, deportati e perseguitati dal nazifascismo e le testimonianze di chi i lager li ha vissuti e porta sulla propria pelle ancora i segni della persecuzione. All’evento sono intervenuti: il musicista Enrico Fink, con l’Orchestra Multietnica di Arezzo e Alexian Santino Spinelli, l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, il consigliere per le politiche per la Memoria Ugo Caffaz, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia e il consigliere del Presidente Giani per le politiche giovanili Bernard Dika.
Le testimonianze hanno rappresentato il cuore dell’evento: Kitty Braun Falaschi, fiumana adottata da Firenze all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, deportata con la mamma e il fratellino, cinque mesi a Ravensbruck e Bergen Belsen. Poi Andra e Tatiana Bucci, quattro e sei anni quando finirono nei lager, sorelline scambiate per gemelle e per questo sopravvissute alla selezione iniziale di Birkenau e scampate anche agli esperimenti di Mengele. Laura Piccioli, presidente di Aned Firenze e nipote dell’ex deportato Mario Piccioli. Inoltre, vi sono stati gli interventi di Eva Rizzin, membro della famiglia sinta Reinhardt colpita dallo sterminio e nipote di sinti e rom italiani deportati nei campi di concentramento fascisti; la testimonianza di Shulim Vogelmann, della casa editrice Giuntina e nipote di Shulim Vogelmann sopravvissuto ad Auschwitz dove fu deportato con la moglie Annetta e la figlia Sissel; infine, la conversazione con Luca Dieci, presidente del Toscana Pride. A Luca Bravi, del Museo della Deportazione e Resistenza dì Prato, è stato affidato il compito di moderare il Meeting e di fare la presentazione degli approfondimenti storici.
Fra le videointerviste hanno spiccato quella di Marcello Martini, giovane staffetta partigiana della resistenza toscana e deportato a Mathausen a 14 anni, quella di Vera Michelin Salomon, antifascista della Resistenza romana, imprigionata nel carcere nazista di Aichach e lo straordinario dialogo fra Ugo Caffaz e Edith Bruck, poetessa ebrea ungherese e scrittrice, una delle più conosciute testimoni delle persecuzioni antiebraiche, deportata a 13 anni con la famiglia, prima ad Auschwitz poi in altri campi di concentramento.
Il nostro Dirigente Scolastico, prof. Tiziano Nincheri, ringrazia gli studenti coinvolti e gli insegnanti che hanno permesso loro di ascoltare le testimonianze capaci di raccontare le deportazioni e le persecuzioni non solo di ebrei, ma anche di rom e sinti, di omosessuali, di disabili e di malati psichiatrici, di oppositori politici e di soldati italiani.